lunedì 29 settembre 2008

Isole Tremiti


Chi non conosce il famosissimo arcipelago delle isole Tremiti, meta ambita di turisti di tutto il mondo? Sono in tutto 5 più o meno grandi isole, al largo del Gargano e delle coste pugliesi e molisane, più uno scoglio chiamato “La vecchia”. Il nome del complesso, e non è una barzelletta, deriva dalle attività sismiche che in passato colpivano la zona provocando terremoti e “tremori”.

La più grande per estensione, di queste isole, è San Domino, che tra le altre caratteristiche presenta l’unica spiaggia sabbiosa, “Cala delle Arena”. La più popolata tra tutte è invece San Nicola. Qui potrete trovare numerosi reperti storici e artistici, quindi è la meta ideale di chi oltre al mare fosse interessato all’aspetto culturale in una vacanza.

Capraia è invece completamente disabitata come Pianosa, e entrambe sono principalmente rocciose.
Infine il Crepaccio che, essendo la meno estesa, può essere considerata anch’essa uno scoglio dove le onde dell’Adriatico si infrangono. Sempre a riguardo di questi scogli si tramandano varie leggende come quella del tesoro di Diomede.

Il clima è quello tipico mediterraneo, così come la vegetazione, e insieme al mare pulito sono questi i punti di forza che attraggono i turisti.
Ultima curiosità legata al posto è che la popolazione locale parla un dialetto napoletano invece che pugliese e foggiano, tradizione tramandata da un antica dominazione del luogo da parte del Regno delle Due Sicilie.

Torre Mileto


Una delle località balneari più affascinanti della Puglia si trova nella regione del Gargano, più precisamente sotto il comune di San Nicandro Garganico ed è Torre Mileto. È una località direttamente sul mare, posta nella provincia di Foggia tra i due laghi di Varano e Lesina e sulla cui superficie sorgono vari corsi d’acqua dolce.

La stazione balneare prende il nome da una delle tante torri del comune di Nicandro. Si tratta di una torre costiera, posta su una scogliera direttamente sul mare edificata per la difesa della regione. Dalla sua sommità si scrutano tutte le navi provenienti dall’Adriatico nonché le vicine Isole Tremiti.
È proprio attorno a questa torre che sin dal Medioevo si son formati insediamenti umani, forse favoriti dalla vegetazione della macchia mediterranea e dalla prosperosa pesca del vicino mare.

La torre da cui prende il nome è di origini aragonesi e data fine dell’ XI secolo. Il suo nome variò durante i vari secoli trascorsi passando da Maletta, Miletto fino Mileto. Subì anche vari restauri e l’edificio come oggi lo si trova risale al 1500 grazie a una modifica sempre da parte di casate spagnole. Visitarla purtroppo è praticamente impossibile perché l’accesso è concesso solo su richiesta e con motivazione.

Un altro aspetto tipico del luogo sono i cosiddetti “trabucchi”, delle antiche macchine belliche che poste sulla spiaggia potevano affondare navi in lontananza come fossero catapulte a ampio raggio.
L’idea del trabucco venne poi riutilizzata per pescare con grande successo e per questo ne sorsero due a Torre Mileto, famosa anche per la numerose famiglie di trabucchisti.

domenica 28 settembre 2008

Carpino




Un altro interessante comune della provincia di Foggia è Carpino, alle cui bellezze il cantautore Eugenio Bennato, fratello di Edoardo, ha dedicato una omonima canzone.
Si trova nel Parco Nazionale del Gargano ed è vicino sia al Lago di Varano che al mare, confinando con i comuni di Ischitella e Rodi Garganico.

La fama del paese è dovuta soprattutto alla sua ricca tradizione etnomusicologa legate alle musiche folcloristiche del foggiano e della Puglia in generale. Tra gli strumenti preponderanti in queste melodie spicca la chitarra battente, utilizzata dai suonatori del paese da tempi antichissimi.
Citando qualche nome, per gli appassionati, bisogna ricordare Andrea Sacco e Rocco Cozzala, entrambi carpinesi.

A tal proposito dal 1996 è organizzato un festival per la musica folk locale che annualmente si svolge nel periodo di settembre e raggruppa intorno a sé appassionati e curiosi.
Il Festival è organizzato dall’ente culturale della regione Puglia, marchio di qualità dell’evento stesso.

A livello di vegetazione è presenta la tipica macchia mediterranea, mentre sono numerosi gli uliveti che si trovano nelle pianure circostanti al comune. Alcuni di questi ulivi raggiungono dimensioni davvero notevoli e sono il segno della cura che i cittadini di questo comune e di quelli limitrofi hanno nella coltivazione di queste piante.

San Menaio




San Menaio Garganico, o semplicemente San Menaio è una frazione del relativamente grande comune di Vico Garganico e si trova nella parte settentrionale del paese.
La fama di questa frazione è dovuta in primo luogo alle lunghe e sabbiose spiaggie che la rendono una località balneare molto ambita da turisti italiani e non solo.

La sua spiaggia finissima chiara è il principale motivo di tale attrazione paesaggistica e già agli inizi del secolo scorso si parlava molto di questa località.
A contrapporsi al mare limpido, direttamente sulla costa, si estendono varie macchie di pini d’aleppo cosicché il colore della sabbia diventa un vero e proprio divisorio tra il blu del mare e il verde della vegetazione.

A livello di monumenti è molto caratteristica la Torre dei Preposti, che come altre nei paesi limitrofi, si trova direttamente sulla costa e affacciata al mare. Le funzioni sono come al solito quelle difensive e doganiere per le imbarcazioni in arrivo dal mare. Qui sorge anche un faro che illumina le coste limitrofe per i pescatori che ancora oggi bazzicano quelle acque.

Altro pezzo della fama del paese è dovuto agli ottimi agrumi che crescono in quella zona: tutti rigorosamente di denominazione e origine protetta, “D.O.P.” tra i quali spiccano le Arance bionde e i Limoni Femminelli. Proprio queste prelibatezze sono in gran parte esportate nella Comunità Europea e addirittura in America.

sabato 27 settembre 2008

Mattinata



Mattinata è un comune del foggiano che insieme a Peschici e Rodi Garganico è stato insignito del riconoscimento per le acque marine più sicure e di maggior qualità, la Bandiera Blu.
Il paese sorge nel Parco Nazionale del Gargano, precisamente nella Valle Carbonara.
La vera fortuna del paese rimane comunque il suo mare, meta ambita da turisti a partire dalla seconda metà del secolo scorso.

Il suo nome deriva dall’antica cittadina Apeneste che dai romani venne chiamata Matinum in onore della dea Mater Matuta, quella dell’alba e del sorgere del sole che avviene a est, dove è posizionato il comune, per poi essere tradotto in Mattinata. Dell’epoca romana sono rimasti ancora oggi solo il porto e qualche villa perché un potente terremoto fece abbandonare la zona e distrusse molte delle costruzioni dell’epoca.

Adagiata su dolci colline, Mattinata offre una lussiorosa vegetazione. In primo luogo i numerosissimi ulivi che crescono sulle pianure circostanti ma soprattutto le rare specie di orchidee, oltre 60, alcune delle quali uniche, che sono coltivate nel paese.
Oltre a questi crescono numerose piante da frutto come le gustose prugne, le melacotogne, gli squisiti fichi e gli asparagi selvatici.

Se capitaste in quella zona sarebbe necessario un salto a visitare la Baia di Vignanotica, una spiaggia in ciottoli con molte grotte marine. Si trova in Mattinata verso il comune di Vieste ed è raggiungibile attraverso un affascinante sentiero immerso nel verde della pineta. Una volta arrivati sulla spiaggia troverete numerosi gabbiani ad aspettarvi.

Manfredonia



Manfredonia è sicuramente uno dei più grandi comuni del foggiano e della regione del Gargano con i suoi 50 mila abitanti. Spesso purtroppo il suo nome è associato all’inquinamento, infatti nel 1976 qui scoppiò uno stabilimento che provocò la fuoriscita di ossido di carbonio e arsenico.
A peggiorare la situazione del mare è anche il grandissimo porto che copre parte della costa cittadina.

La storia del paese ha origini antichissime, infatti questa regione era abitata già nel Neolitico. La fondazione della città vera e propria risale invece al tardo 1200 quando alcuni re del Regno di Sicilia vennero a fondare una città sulle cenere di una appena distrutta da un terremoto devastante.
E la resero addirittura importante da possedere una zecca direttamente nella città in modo da avere una moneta propria.

Dal 1500 resistette a invasioni francesi e turche ma i danni riscontrati furono notevoli, tanto da necessitare una ricostruzione nel 1800. Qui vennero risistemati il porto, aprendo cosi nuove vie di comunicazione e ristabilendo una posizione di importanza al paese.
La sfortuna vuole che subì anche dei bombardamenti austriaci durante la prima guerra mondiale.

Manfredonia ha anche una grande cultura sportiva: la sua squadra calcistica milita nel campionato di C1, quella di pallavolo in B2, oltre a esistere una scuola di tiro con l’arco riconosciuta a livello nazionale.
Passando al folclore enogastronomico sono vivamente consigliate queste due prelibatezze: la farrata e la zuppa di pesce chiamata “ciambotta”.

venerdì 26 settembre 2008

Rodi garganico



Rodi Garganico si presenta come un piccolo comune del foggiano bagnato dal mare e appartenente al Parco Nazionale del Gargano. Caratteristica fondamentale di questa località balneare è sicuramente il mare che ha permesso di ricevere numerose volte l’importante riconoscimento europeo della Bandiera Blu.

Il nome del paese risale al popolo dei Rodii argivi che visto il clima mite si espansero fino questo territorio colonizzando le coste della Puglia molti secoli prima di Cristo.
I primi scritti che parlano di questo comune risalgono comunque a epoca romana dallo scrittore Plinio citando più volte il porto del paese.

Molto importante per l’economia del paese è la produzione di agrumi, in particolare arance, ma in generale è tutta la vegetazione a essere molto prosperosa: passandoci troverete uliveti, piante di carruba e di fichi. Arrivati nel centro del paese ritroverete la tipica disposizione delle strade medioevale con viuzze strette, a volte in salita, che unite alle tipiche case pugliesi costiere di color bianco costituiscono uno scenario quasi da sogno.

A Rodi è presente anche il quadro della “Madonna della Libera” sul quale verte una diffusa leggenda popolare. Si narra infatti che il quadro fu donato ai cittadini del paese da un marinaio del 1500 che si fermò lì perché non riusciva a riprendere la navigazione per Venezia. Fu proprio quel quadro secondo il marinaio, e secondo la leggenda, una volta sceso a terra, a permettergli di riprendere la rotta.

Vico del Gargano



Vico del Gargano è un comune montano nell’omonimo Parco Nazionale, che si trova nella provincia di Foggia a 500 metri di altitudine e conta circa 8000 abitanti. Anzi questo luogo è proprio il cuore del Parco Nazionale e confina con la rinomata Foresta Umbra.
Gran parte del suo territorio è comunque ricoperto di verde con incontaminate pinete, abeti, ma anche prosperosi uliveti e agrumaie.

La storia del paese è molto travagliata con i cittadini sottomessi a varie dominazioni straniere tra cui le importante casate degli Aragonesi e degli Svevi. Tra questi ultimi l’importante dominazione d Federico II che ha edificato un imponente castello esistente tuttora.
Ma il comune pullula di altri monumenti degni di nota, soprattutto chiese cristiane.

Tra queste van citate la Chiesa del Carmine, ultimamente restaurata, e la Chiesa matrice, la più antica del paese, costruita proprio al castello degli Svevi.Di minori dimensioni, ma per questo non meno degne di essere visitate sono la Chiesa Misericordia e la Chiesa San Pietro.
Il paese è inoltre circondato da una cinta muraria difensiva edificata nel 1300.

Sempre nel comune di Vico è compreso il cosiddetto “villaggio Umbra” che ospita un museo della flora e della fauna del Gargano, con migliaia di specie, davvero interessante per gli amanti della natura. Il periodo più adatto per visitare Vico è quello di San Valentino perché vengono organizzate fiere, sagre, premi e feste per l’occasione di tutti gli innamorati.

giovedì 25 settembre 2008

Sannicandro Garganico



San Nicandro Garganico è un comune di medie dimensioni nel foggiano nella regione del Gargano.
Il paese è situato a pochi chilometri dal Lago di Lesina e da quello di Varano e dai 700 metri sul livello del mare di alcune sue dolci colline, si scende direttamente fino alla costa dell’Adriatico.
Per raggiungerlo basta seguire l’autostrada A14 in direzione Bari e uscire a San Severo.

Il nome del paese è intitolato a un poco conosciuto santo cristiano, martire dell’epoca romana di Diocleziano. Nella vicina Apricena sorgeva infatti una chiesa intitolata a questo santo ed è probabile che nell’antichità i cittadini di questo comune difesero strenuamente quella basilica da un torre. Attorno a questa torre sorse un castello e da lì una comunità che oggi è divenuto il comune di San Nicandro con i suoi 16000 abitanti.

Nei secoli subì varie invasioni fino al 1800 quando si affermò per l’esportazione in Europa di fiori secchi. Sorsero anche varie questioni sul nome del paese perché nei secoli spesso si è tramandato Sannicandro invece di San Nicandro, fino a quando una delibera del 1998 stabilì il definitivo nome San Nicandro garganico al paese.

Le bellezze del paese sono paesaggistiche e storiche. Le prime sono i boschi verdi del Gargano, le numerose grotte naturali nascoste tra le doline carsiche e le spiagge.
Il patrimonio artistico invece è caratterizzato dal castello vicino alla torre, di origine normanna e dalla chiesa-catedrale Santas Maria del Borgo risalente al 1500.

San Michele arcangelo



In Puglia sempre nel Parco Nazionale del Gargano si trova il comune di Monte Sant’Angelo che ospita il santuario dedicato a San Michele arcangelo.
Siamo nella Comunità montana del Gargano a circa 800 metri di quota sul livello del mare, in uno sperduto comune della provincia di Foggia con oltre 13000 abitanti.

Il santuario è posto direttamente sulla sommità del monte ed è costituito da un insieme di edifici a scopo cristiano, costruiti intorno a una grotta naturale. La sua storia è antichissima, e la Basilica porta con sé i segni di oltre 1500 anni.
Studi effettuati infatti hanno dimostrato che la costruzione risalga al 500 per opera dell’allora Papa Gelasio I.

Come si evince dal nome esso è stato edificato in onore dell’arcangelo Michele le cui imprese sono narrate nel libro ritrovato nelle vicinanze “De Apparitione Santi Michelis” risalente all’ 800.
Qui vengono infatti accuratamente descritte le sue quattro apparizioni nel corso della storia: l’episodio del toro, la vittoria, la dedicazione e quella della peste.

La Basilica, meta di numerosi pellegrini e di turisti in cerca di preghiera, è una tipica architettura romanica con tanto di cripte e presbiterio. Il suo fascino però deriva soprattutto dalle pareti della grotta nella quale è ricavata.
Nelle zone limitrofe alla basilica sorge anche il Museo Devozionale con 4 sale e numerosi oggetti esposti.

mercoledì 24 settembre 2008

Santa Maria di Merino




A pochi chilometri dal comune di Vieste, proseguendo verso la Foresta Umbra si incontra una piccola chiesa che prende il nome da una antica città, importante nell’antichità, chiamata Merino.
Di questa città abbandonata si sa ben poco ed è ignoto il motivo del suo abbondono nell’anno 1000: si parla della diffusione della peste, oppure di cambiamenti climatici della zona, o infine di invasioni saraceni.

Uno dei resti più affascinanti di questa città è sicuramente Santa Maria di Merino, una antica statua in legno raffigurante la Madonna. Secondo la tradizione questa fu trovata dai marinai nelle vicinanze mentre oggi è conservata nel vicino paese di Vieste, che ha dedicato, per questo motivo, a Maria il patrocinato del comune.

Dove venne ritrovata la statua comunque venne eretta una cappella, la chiesa di Santa Maria di Merino che fu nel quindicesimo secolo un importante centro spirituale dei viestini. Purtroppo l’invasione turca celebrò la sua rovina a causa di un incendio. La statua comunque sopravvisse e da quel momento i cittadini di Vieste la presero in custodia e la difesero da ogni pericolo.

Oggi il 9 maggio a Vieste se ne celebra la festa, molto sentito proprio nella attuale frazione del comune che prende il nome dell’antica città, per l’appunti Merino. In questa giornata tra bancarelle, esibizioni e festeggiamenti si organizza la processione dei fedeli che portano al luogo del ritrovamento dell’ immagine sacra.

Vieste



Rimanendo nel promontorio del Gargano, un’altra interessante cittadina è Vieste, anch’essa in provincia di Foggia. Il paese, che conta 13000 abitanti circa, si trova nel punto più a est dello sperone d’ Italia ed è lambito da due lunghissime spiagge di sabbia bianca, mete preferite di molti turisti nella stagione estiva.

Il paese può essere suddiviso dalla sua pianta topografica in due punte pressoché simmetriche entrambe che si protendono sul mare. La prima è Punta San Francisco ed è leggermente rialzata sul livello del mare, quindi con spiagge rocciose. Al suo interno si trova il centro storico di origine medioevale con stradine strette e la maggior parte degli edifici artistico-storici del comune come la Chiesa di San Francesco.

La seconda lingua è Punta di Santa Croce che è annessa al Comune solo dopo il 1800.
Qui le spiagge sono sabbiose, e si trova anche il porto del paese, centro di scalo molto importante per le acque dell’Adriatico e del Mediterraneo con destinazioni le bellissime Isole Tremiti e la Croazia. Tra queste due si trova la località chiamata Marina Piccola dove sorge il faro e il divieto assoluto di balneazione.

Il simbolo del paese è sicuramente il cosiddetto Pizzomunno, una grandissima roccia di 25 metri di altezza che vi sarà capitato di intravedere nelle cartoline del posto.
Questo monolite, direttamente posto sulla spiaggia “del Castello” e in fronte al mare, è legato a varie leggende popolari e la sua funzione reale è tuttoggi incerta.

martedì 23 settembre 2008

Cagnano Varano



Confinante con l’omonimo lago e all’interno del Parco Nazionale del Gargano sorge anche il paese di Cagnano Varano. Il suo nome “Cagnano” deriva dal nome di un’antico romano che abitava la zona, “Canius”, mentre Varano per l’appunto dipende dall’omonimo lago chiamato cos’ per un desueto termine indoeuropeo indicante l’acqua, “uor”.

La storia del paese risale alla storia di Roma: quando ancora al posto del lago sorgeva un golfo, questa zona era una colonia marittima romana per poi diventare nel medioevo fortezza dei barbari Normanni. La sua dominazione passò nelle mani dei Saraceni per un lungo periodo.
Nel secolo scorso fu teatro e scalo marino di episodi della Seconda Guerra Mondiale, per poi diventare importante centro turistico e peschiero che conta oggi più di 7000 abitanti.

Il paesaggio circostante è quello tipico del Gargano con lagune, colline, piccole montagne, tutte ricoperte da una gran varietà di specie animali e vegetali accomunati dalla cosiddetta macchia mediterranea. Nelle zone limitrofe al comune sono presenti anche numerose grotte sotterranee con minerali e rocce di natura calcarea.

Analizzando l’aspetto folcloristico e enogastromico del posto, possiamo trovare varie specialità tipiche, come le anguille al forno o alla brace, le cozze ripiene, o i dolci.
Questi variano a seconda del periodo dell’anno e della ricorrenza da festeggiare: la colomba Pasquale è una variante della classica, le zeppole di San Giuseppe sono dolcissime, i biscotti al vin cotto sono una prelibatezza tramandata da tempo.

Lago di Varano



Il lago di Varano è il principale lago della regione del Gargano, il promontorio pugliese che idealmente rappresenta lo “sperone” del tacco dell’Italia. La provincia di appartenenza di questo lago è Foggia, come del resto tutta l’area del Parco Nazionale circostante. L’appellativo lago è improprio perché sarebbe più opportuno parlare di laguna.

Vediamo ora qualche dato sulle sue dimensioni: la sua superficie è di oltre 60 kmq che lo rende il maggiore lago dell’Italia meridionale e anche il più grande lago costiero d’Italia.
La sua forma è quadrata o trapezoidale ma comunque i suoi confini non sono ben definiti trattandosi di una laguna. La profondità delle sue acque è anch’essa varia, ma i picchi più profondi sono al massimo di 6 metri.

Come ogni lago costiero, anch’esso comunica con il mare, quello Adriatico, che si trova geograficamente a nord, attraverso due canali chiamati Foce di Varano e Foce di Caporale.Tra i due vi è uno strettissimo lembo di terra dove sorgono pini marittimi e euclapti.
Queste due foci sono anche la sorgente che alimentano le acque del lago.

La sua storia è molto antica anche se prima al suo posto il mare dominava la zona con un grande golfo. La formazione va allora cercata attorno all’anno 1000 quando le correnti marine chiusero questo specchio d’acqua con il lembo di terra formato da detriti.
Attorno ad esso, da allora sorsero i comuni di Ischitella e di Cagnano Varano.

lunedì 22 settembre 2008

Foresta Umbra



La Foresta Umbra è il cuore del Parco Nazionale del Gargano e a scapito del nome, si trova nella provincia di Foggia, quindi in Puglia, e non, come si potrebbe pensare, in Umbria.
La sua estensione è elevata, si parla di oltre 10000 ettari, circa il 10% dell’intero parco, anche se nell’antico Medioevo ne occupava un’area ancora più vasta.

L’immenso complesso di verde naturale si può comunque suddividere al suo interno in 4 zone di cui solo una è nella sua maggior parte abitata. La zona centrale, come ovvio, è invece principalmente naturalistica, quindi recintata, e destinata agli animali protetti.
Le altre due zone sono invece visitabili: anche se è vietata la circolazione con mezzi a motori queste zone rappresentano una meta ideale per le vostre scampagnate.

Dal punto di vista naturalistico troviamo una grandissima varietà di specie sia faunistiche che vegetali. Le piante che sono maggiormente rappresentate sono sicuramente i tassi, unici o comunque rari esemplari che si possono trovare in Italia, i faggi e i cerri.
Anche la fauna è variegata e offre molte specie sia di selvaggina, come cinghiali, cervi e loro parenti stretti, donnole ecc che uccelli.

Tra le piante presenti alcune sono rimaste nella cultura popolare e gli è stato associato un nome, o un soprannome, anche grazie alla loro longevità. Tra questi il Cerro di Vico, un cerro storico di ben oltre 400 anni che si trova davanti all’omonimo Santuario di Vico.

Peschici



Una delle perle delle località marittime pugliesi è sicuramente Peschici, un comune nel foggiano di poco più di 4000 abitanti, ma davvero molti turisti. A certificare la bellezza delle sue acque è la annuale assegnazione della Bandiera Blu al paese, il più importante riconoscimento europeo alle spiagge e alle località marittime che rispettano l’ambiente e altri parametri di qualità delle acque.

A parole risulta davvero difficile descrivere uno dei mari più cristallini d’Italia: l’acqua limpida in ogni periodo dell’anno bagna le selvagge spiagge dal Gargano. In particolare una delle sue baie, quella di punta di Montepucci, è celebre e immortalata nella fotografia che celebra il turismo di tutta la Puglia. Addirittura Nicole Kidman un anno trascorse qui le sue vacanze. Oltre al mare non va dimenticato il Parco Nazionale del Gargano con la sua tipica macchia mediterranea.

Alla bianchezza candida delle spiagge e all’azzurro del mare fanno capolino le tipiche abitazioni costiere pugliesi, anch’esse bianche. Il paese offre inoltre uno splendido lungomare con negozi aperti anche la sera per vendere i propri souvenir e degustare le specialità locali. Come nei paesi vicini è molto sentita la cultura e la coltura dell’olio, perché è facile incappare in qualche oliveto.
Ritornando alle costruzioni locali sono molto suggestivi anche i ristoranti a strapiombo sul mare e principalmente costruiti in legno.

Il nome del paese, oltre che per le sue coste, è spesso al centro dell’attenzione giornalistica sia perché sono state girate alcune scene di film famosi come “Un’Estate al mare” con protagonista Lino Banfi, sia perché è annualmente sede di una tappa della più importante gara ciclistica nazionale, il Giro d’Italia.

domenica 21 settembre 2008

Ischitella




Un altro comune molto interessante nella provincia di Foggia è Ischitella, che dista dal suo capoluogo 100 km e che nonostante i suoi pochi abitanti, addirittura meno di 5000, si riempie spesso di turisti lungo tutto il periodo dell’anno.
È favorito dalla sua posizione geografica: sulla punta dello sperone d’ Italia a nord del Gargano a poco più di trecento metri sul livello del mare si possono scrutare sia il mar Adriatico che lo Ionio.

Si trova anch’esso nel Parco Nazionale del Gargano. Qui il paesaggio naturalistico è davvero apprezzabile con dolci colline e una vastissima flora, tra cui va sicuramente citata la faggeta. Nei pressi di Ischitella sono in particolare presenti molte sorgenti di acque sotterranee come le “Fontanelle” e la “Grotta del tasso”.

Caratteristica principale di Ischitella è sicuramente la sua tradizione per la pigiatura delle olive del Gargano da cui se ne ricava un prelibato olio. Per questo entrando nel paese si incontra un cartello che ne certifica la qualità dell’olio extravergine d’olia. Questo, insieme agli agrumi locali, sono i prodotti tipici della zona che hanno fatto proliferare il territorio di agriturismi dove poter ristorare.

A livello storico, artistico e culturale sono presenti nel comune chiese dell’epoca medioevale ma soprattutto del 1700. Della prima epoca risale la chiesa di SS Annunziata chiamata anche “Crocifisso di Varano” perché situata sulle rive dell’omonimo lago. La Chiesa di Sant’Eustachio risale ai primi anni del 1700, eretta per volontà di un principe locale.

San Giovanni Rotondo




Probabilmente tutti avranno nelle orecchie il nome di questo paese della provincia di Foggia, in Puglia, famoso perché fu residenza per oltre 50 anni di Padre Pio, il frate di Pietralcina che nel 2002 venne reso Santo da Papa Giovanni Paolo II. È questa la principale “attrazione turistica” del paese, che però nasconde anche altre bellezze.

Innanzitutto il paesaggio naturale: siamo all’interno del Parco Nazionale del Gargano, le cui bellezze sono narrate anche dal poeta Ungaretti. La cima del monte, le sue foreste con alberi tanto alti quanto antichi, i suoi laghi costieri hanno reso quest’area ancora incontaminata una vera perla del Sud Italia. E poi il mare, che da San Giovanni Rotondo dista pochi chilometri sia verso nord che verso sud trovandosi nello sperone dell’Italia.

Il turismo religioso, come già detto, il principale fattore d’affluenza del paese, non è solo basato sulla figura di Padre Pio. Nel paese, anche non nel centro storico, prettamente residenziale, si trovano numerose chiese, oltre che essere molto sentite le feste tematiche come la vestizione della Madonna nella giornata di Ferragosto.

Per questi motivi l’economia di San Giovanni Rotondo verte attorno al suo turismo, e il settore più sviluppato rimane il terziario dopo che tempo fa erano altamente sviluppati l’allevamento e l’agricoltura. Molto all’avanguardia è inoltre la struttura sanitaria Casa Sollievo della Sofferenza che può ospitare oltre mille posti letto.